La storia della prima caffettiera

Chi ha inventato la caffettiera

Il caffè, e di conseguenza la caffettiera, si diffuse in Europa intorno al 1600, grazie ai navigatori che li importarono dall'Oriente.

Ma se in Africa e in Turchia si utilizzavano già le prime caffettiere, o meglio, le antenate delle stesse, come ad esempio la Jabena, che è la più antica caffettiera al mondo ed è ancora utilizzata in Sudan e in Etiopia, o come la Ibriq turca, nel nostro vecchio continente non esisteva un vero e proprio strumento per preparare il caffè.

La soluzione comunemente adottata era quella di fare bollire direttamente la polvere di caffè nell'acqua e la difficoltà di dividere i fondi dalla vera e propria bevanda rimase un problema almeno fino al 1800, quando fu inventato, in Francia, il Samovar: un contenitore in metallo nel quale si immergeva un sacchetto di filo, che fungeva da filtro e in cui era contenuta la polvere di caffè; ma il Samovar, più che altro, rappresentava un privilegio riservato alle famiglie aristocratiche. 

Le prime caffettiere europee

Il popolo dovette aspettare ancora un pò, e circa a metà del 1800 fu inventata da Loeff da Berlino la Vaacum, o caffettiera a depressione, usata ancora oggi in Giappone, ma non Italia, per preparare non solo il caffè, ma altresì bevande calde e cocktail.

Anche noi italiani, popolo di creativi, costruimmo la nostra prima caffettiera nel 1800: la caffettiera napoletana. Sulla base dell'invenzione del francese Morize, il prototipo giunse in italia, a Napoli, precisamente, dove fu perfezionato ed ebbe grande successo, tanto da essere all'unanimità identificato con il nome di Caffettiera Napoletana, o Cuccumella, in dialetto.

L’invenzione della Moka

Nel 1933, la grande svolta: l'imprenditore Alfonso Bialetti, che si occupava di alluminio, con la sua impresa, ebbe una geniale quanto fortunata intuizione. Si dice che l'idea gli venne osservando alcune lavandaie che facevano il bucato.

Intuizione che cambiò per sempre il modo di fare il caffè: Bialetti inventò la caffettiera moka, anche chiamata, in suo onore, caffettiera Bialetti. Il resto è storia, perchè la moka è ancora oggi la caffettiera più utilizzata per preparare il caffè. Un espresso come al bar, recitava il famoso slogan dell'omino con i baffi.

La moka, quel piccolo strumento di alluminio, a pianta ottagonale, il cui nome è stato ispirato dalla citta di Mokha, nello Yemen, ha continuato a spopolare, anche se oggi esistono le pratiche e chic macchine da caffè a cialda. Ed è di uso abbastanza comune anche la caffettiera elettrica, che ci permette di preparare il caffè senza nemmeno alzarci dal letto!

Ma la caffettiera moka continua ad essere presente nelle cucine di tutti gli italiani: che sia da una tazza, due tazze, sei, dodici, o che sia una caffettiera gigante da 50 o cento tazze, non fa differenza.

E allora quali sono le migliori caffettiere per gustare un ottimo caffè espresso? Oggi la scelta dipende da molti fattori, ma ci sono tre principi fondamentali perchè l'espresso fatto in casa sia buono: l'acqua, la macchina del caffè e soprattutto la miscela utilizzata. La miscela, secondo noi, è fondamentale. 

Possiamo scegliere l'acqua di sorgente e la migliore delle caffettiere, ma se non utilizziamo il giusto caffè, lo sforzo sarò vano.

Le miscele artigianali (link a pagina miscele che però manca!), come le nostre, sono la scelta più indicata. Perché sono selezionate con cura e lavorate in loco, perché sono personalizzate per le tue esigenze. 

Ti aspettiamo sul nostro shop di caffè online, scegli la tua miscela preferita, gusta un buon caffè e facci sapere cosa ne pensi!

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